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Percorsi semanticiL'individuazione e l'analisi dei percorsi cognitivi all'interno di una mappa
(ed anche tra mappe) è un esercizio di
ragionamento superiore e di approfondimento tecnico e pedagogico: è uno dei metodi più efficienti per l'apprendimento, e forse uno degli strumenti più potenti che le mappe concettuali mettono a disposizione dell'insegnante (e dello studente).


È concordemente riconosciuto, nei settori della ricerca e soprattutto della didattica applicata, che le mappe concettuali o reti semantiche (che alla fin fine sono la stessa cosa) sono il metodo più adeguato per rappresentare la conoscenza,  e costituiscono  lo strumento più efficace per l'apprendimento in ambienti scolastici, accademici e formativi.

Tra gli elementi che avvalorano queste asserzioni, largamente dimostrate nella pratica, troviamo la vicinanza del modello concettuale applicato nelle mappe (la sua struttura reticolare, multimodale e multilivello, e con relazioni nominate) al formato della memoria umana, così come la mente umana la accede ed elabora: infatti, durante il ragionamento, la mente percorre le diverse
piste associative tra le idee (o concetti).


Come noto, gli elementi basilari delle mappe sono i concetti, le loro istanze e le relazioni; i concetti (generalizzazioni concettuali, eventi, ecc.) concatenati dalle relazioni formano le proposizioni.
Una proposizione costituisce un'affermazione e viene considerata una verità.

 La connettività reticolare di queste proposizioni rappresenta la conoscenza.

Per questo nella mappa viene sempre determinato non soltanto che due concetti sono relazionati, ma anche come sono relazionati fra loro.


Percorsi semantici

Poiché un concetto può essere connesso a più concetti  (nella pratica è così), nella mappa (o meglio nella rete) si creano percorsi latenti che in un modo o in un altro connettono i diversi concetti, anche i concetti non contigui.

Così è molto sensato affermare che nella rete i concetti hanno una relazione, anche se non sono direttamente relazionati fra loro, vis a vis.

La qualità e la forza di questa relazione dipende da diversi fattori, come la distanza e i tipi delle relazioni coinvolte nel percorso tra i concetti, perché un percorso non è necessariamente omogeneo per quanto riguarda i tipi di relazione coinvolti.

 


Se la ricerca semantica è un dialogo con la conoscenza, allora l'analisi dei percorsi semantici che emergono da quella ricerca costituisce uno strumento potentissimo di apprendimento; anzi, l'apprendimento dovuto a tale analisi è il frutto più ricco e diretto di quel dialogo.

   
Un percorso semantico è:
 
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una traiettoria lineare non discontinua tra due concetti non adiacenti dentro la rete della mappa, sottotesa da tutti i concetti componenti e le relazioni che li connettono.

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una concatenazione specifica di concetti che rappresentano un aspetto cognitivo particolare nella mappa.

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un'espressione regolare (o proposizione) complessa.

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una prospettiva risultante della ricerca semantica, una vista della mappa.

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un percorso qualificato di pensiero.

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Descrive la relazione (di livello superiore) tra due concetti connessi indirettamente, distanti.

Può essere considerato come parte di un ragionamento subcosciente; un ragionamento implicito nei processi cognitivi fondamentali.

Rappresenta un concetto d'ordine superiore, difficilmente rappresentabile con un singolo concetto.


Identificare i percorsi semantici tra due concetti in una mappa è:

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Un compito di ragionamento essenziale.

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Una esplorazione della memoria semantica, che ubicherà  certi concetti chiave in un ordinamento semantico e cognitivo, coerente.

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Riempire vuoti concettuali.

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Facilitare la trattazione di inferenze di alto livello.


Un esercizio elementare ma utilissimo in una mappa concettuale è quello di  individuare le inferenze tra due concetti
non direttamente connessi, trovando il percorso che li unisce, una specifica rotta di navigazione fra le tante presenti.

l processo di trovare (o meglio, identificare) un percorso semantico in una mappa concettuale può essere immaginato anche come un'attivazione progressiva, come se un segnale di attivazione si propagasse da concetto a concetto, o come una valanga che si allarga progressivamente da nodo a nodo, incorporando conoscenza al suo passaggio. 

Un altro modo (anch'esso molto intuitivo) di capire i percorsi semantici è considerare l'identificazione del percorso come "passare l'evidenziatore lungo un percorso sulla mappa".

In termini cognitivi, il concetto che più attivazione riceve (che fa parte di più percorsi) è considerato come più centrale a un dominio dato. 

I concetti più propensi a questo ruolo, sono quelli più connessi, a cui arrivano (e/o da cui partono) più relazioni.

Nella navigazione di questa nuova rotta si induce necessariamente un'analisi cognitiva.

 

Risorse di Knowledge Master per l'identificazione dei percorsi cognitivi

Il modo induttivo

L'utente può individuare un percorso semantico partendo da un concetto specifico tramite una ricerca semantica, che è un modo molto semplice di navigare la mappa, scegliendo in ogni caso le relazioni su cui "passare l'evidenziatore" e prendendo decisioni sui punti di snodo del percorso. Questo metodo, oltre a permettere l'individuazione cosciente, in modo attivo e con la presa di decisioni basilare a qualunque attività d'apprendimento, permette di salvare il percorso per un'analisi posteriore e per altre attività d'apprendimento.

Il modo semiautomatico

Essenzialmente, questo metodo risponde direttamente alla domanda "Che relazione esiste tra i concetti A e B?", non essendo A e B contigui. Tutti siamo d'accordo in quanto a che  la conoscenza (nella nostra mente) è altamente integrata in molti modi, e ugualmente tutti i concetti nella rete sono in qualche modo relazionati. Allora è sempre possibile tanto nella nostra mente come nella mappa, relazionare due concetti, anche se in apparenza ci sembra molto difficile relazionarli. Se affermiamo che in una mappa i percorsi già esistono "latenti", e che una mappa concettuale è di solito fortemente connessa, tra due concetti esistono più percorsi, forse uno più breve e gli altri più lunghi, dipendendo questa molteplicità dalla distanza tra i due concetti scelti e dal livello di connettività.

 

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