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La conoscenza nell'Impresa
come gestirla
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Le imprese di successo stanno creando una cultura di
condivisione globale della conoscenza, nella quale la conoscenza
collettiva (il
capitale intellettuale dellimpresa)
viene condivisa effettivamente e metodologicamente per produrre una innovazione
continua e di successo.
Allinterno di questa
conoscenza
aziendale troviamo quello che limpresa sa sui suoi prodotti, sui
processi, sugli impiegati, sui mercati, sui clienti, ecc. e su come combinare questi
elementi per rendere competitiva limpresa. Sotto questo aspetto, lamministrazione
della conoscenza sembra avere lo stesso obiettivo della gestione
tecnologica ma, essendo di maggiore portata, la comprende. |
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Una buona gestione della
conoscenza cerca continuamente di controllare ogni tipo di conoscenza che compaia nella
sua sfera di competenza, per soddisfare i bisogni presenti e futuri attraverso:
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l’identificazione e lo sfruttamento delle
risorse cognitive esistenti e da acquisire,
utilizzabili per sviluppare nuove opportunità; |
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la pianificazione ed il controllo di
azioni miranti a sviluppare il capitale di
conoscenza utili per raggiungere gli obiettivi dellorganizzazione. |
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Risulta evidente che
la conoscenza
è una risorsa importante che deve essere acquisita, categorizzata, conservata e
sfruttata per raggiungere gli obiettivi dell’impresa e creare nuove opportunità. |
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Risulta altrettanto evidente che
l’amministrazione della conoscenza è un
processo che deve far parte delle attività quotidiane di ogni
organizzazione. |
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La conoscenza è un capitale intangibile,
volatile e difficile da concretizzare e conservare,
ma strategico per le imprese nel mercato moderno.
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I nuovi strumenti per la
condivisione della conoscenza
Le mappe concettuali sono il migliore strumento per il pensiero e la comunicazione, perché
agevolano la collaborazione e la condivisione globale della conoscenza.
Come i diagrammi dorganizzazione (organigrammi) comunicano la
struttura gerarchica (di autorità e responsabilità in una organizzazione), allo stesso
modo le basi di conoscenza concettuale comunicano la struttura cognitiva della conoscenza dellorganizzazione,
in modo che ognuno - nellorganizzazione - possa recepirla e rispondere alle
richieste, utilizzandola significativamente.
Per essere capaci di modellare soluzioni ai
complessi problemi che affrontiamo ogni giorno,
dobbiamo essere capaci di utilizzare al meglio la
conoscenza collettiva, più velocemente ed efficacemente di come lo facciamo oggi. |
Limiti degli strumenti tradizionali
Nelle
organizzazioni spesso vengono usati metodi formalizzati o strumenti di
comunicazione dell'informazione che impediscono una rapida e aperta
condivisione della conoscenza, com’è richiesto in un processo di
innovazione globale accelerata:
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Le comunicazioni formali (scritte) e le
presentazioni
(verbali o scritte) bloccano, nel processo di comunicazione, una parte importante della
conoscenza. |
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Il discorso in lingua naturale richiede infatti unabilità
verbale di alto livello da parte di tutti, mittenti e riceventi, per condividere effettivamente i criteri di valutazione e poter
contare sulla conoscenza organizzazionale.
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L’uomo di
oggi è schiacciato dall’informazione, che cresce a ritmi esponenziali, e spesso usano termini e linguaggi
specializzati.
Un importante contributo all'analisi del concetto di conoscenza,
per capirne meglio i meccanismi e per gestirla più
efficacemente, ci viene da tre scienze molto
diverse: l’antropologia, la psicologia e la
didattica.
Nelle mappe concettuali confluiscono i risultati
pratici, metodologici, di tali analisi. |
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La memoria è
veramente utile solo quando
risponde
effettivamente alle
nostre richieste
Ma noi memorizziamo qualcosa soltanto quando è, per noi, significativa,
ossia quando si relaziona con qualcosa che noi già conoscevamo. In questo senso è molto
utile il confronto e la stimolazione delle idee e conoscenze di altri, per aiutarci a
vedere le relazioni fra il nuovo e il vecchio.
Un
approccio
costruttivistico
allapprendimento stimola le persone a
condividere la conoscenza, per il vantaggio reciproco derivante dalla integrazione delle
conoscenze personali in una costruzione comune, piuttosto che ad occultare tali conoscenze
per intervenire con una "scoperta personale".
Molta conoscenza, in ogni
organizzazione, si perde, "se ne va", o rimane inutilizzabile a causa della
bassa capacità di pensiero innovativo.
La gestione della
conoscenza tenta di risolvere questo problema effettivamente.
Una delle
ragioni per le quali la conoscenza non viene condivisa nelle grandi e medie organizzazioni è la mancanza
di mezzi semplici ed efficienti per condividere le unità primarie di conoscenza.
Particolarmente per le imprese caratterizzate come "aziende di conoscenze",
la capacità di consentire ai propri "lavoratori della conoscenza"
di condividere i loro pezzi di conoscenza aziendale e di lavorare più
efficacemente è il punto più critico, ma determinante per avere successo nel
mercato globale, innovativo e dinamico con cui ci confrontiamo ogni giorno. |
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:: Pagine di approfondimento ::
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