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Il
lavoro del Knowledge Manager
Il
ruolo del Gestore della
Conoscenza
(indistintamente denominato
anche come Knowledge Manager o
Ingegnere della Conoscenza o
Lavoratore della Conoscenza)
è identificare, raccogliere,
sintetizzare, organizzare e
amministrare "la conoscenza"
dell'organizzazione e dei suoi
servizi informativi come
supporto alle unità
organizzative. Questo comprende
accumulare, capire e valorizzare
la conoscenza rilevante
all'attività imprenditoriale a
beneficio dell'organizzazione,
dei suoi clienti e impiegati. Il gestore della
conoscenza è anche responsabile
di costruire e organizzare gli
attivi concettuali dell'impresa
in basi di conoscenza (che non
sono necessariamente archivi testuali né tabelle
in una base dati).
Anche se le capacità e funzioni
di questo specialista dipendono dal contesto di
lavoro, dall'organizzazione e
dalle finalità, alcune delle
seguenti capacità e funzioni gli
devono appartenere.
Capacità personali:
-
La capacità di analisi
critica e strutturale è
essenziale in questo lavoro.
Per questo
si considera una
"ingegneria" o "attività ingegnerile", anche se non
sia un requisito essere un
ingegnere.
-
Avere la capacità di stimolare
i cambiamenti
nell'organizzazione.
-
Esperienza nel supporto a
gruppi di individui di
diversi livelli di
responsabilità e con diverse
capacità.
-
Capacità di lavorare in modo
flessibile per poter
rispondere alle priorità
sempre in cambiamento.
-
Capacità di comunicazione e
relazione interpersonale,
assumere l'iniziativa
e sostenere con fiducia le
proprie
opinioni.
-
Pensiero critico e analitico
con grande attenzione ai
dettagli.
-
Capacità investigativa, con
abilità per identificare le
best practice.
-
Capacità per dirigere
gruppi, realizzare
presentazioni e facilitare
brainstorming e workshop.
Funzioni del posto di lavoro:
-
Può lavorare a diversi
livelli dell'imprese con
mansioni di responsabilità.
-
Corrisponde a questa qualifica
l'aggiornamento e
manutenzione delle basi di
conoscenza
dell'organizzazione, la
partecipazione nelle
simulazioni, la
partecipazione come
facilitatore nelle attività
di gruppo orientate alla
creatività e all'innovazione:
la sintesi del pensiero di
gruppo. Collabora strettamente
con la divisione di Risorse
Umane.
-
Partecipa nell'elaborazione
delle politiche di
condivisione della
conoscenza.
-
Determina
l'efficacia dell'utilizzo
dei meccanismi ed elementi
della gestione della
conoscenza per registrare la
conoscenza tacita ed
esplicita.
-
Valuta e priorizza
l'attenzione ai rischi e
determina requisisti e
brecce nella gestione della
conoscenza
dell'organizzazione.
-
Contribuisce alla costruzione di un
atteggiamento condiviso e di
comprensione della Gestione
della Conoscenza verso
il cambiamento e
l'evoluzione.
-
Formula analisi cognitiva ed
identifica le principali
priorità.
-
Verifica la struttura
della gestione della
conoscenza, dei suoi
principi e meccanismi,
incorporando gli approcci
della conoscenza esplicita
ed implicita.
-
Identifica ed allinea i
punti d'integrazione
all'interno della struttura
della Gestione della Conoscenza.
-
Formula e concorda un piano di
azione di gestione della
conoscenza.
-
Implementa il piano di
azione, incorporando
misure
e controlli, standard di
comparazione accordati,
processi di gestione e
registro dell'informazione
tacita ed esplicita.
-
Misura,
traccia ed informa
su possibili effetti contro gli standard
definiti.
-
Valuta la sostenibilità
della struttura di gestione
della conoscenza e modifica il suo processo
ed organizzazione.
-
Formula l'analisi cognitiva
basata sull'evidenza ed
identifica le principali
priorità
(brecce, informazione critica, vie
di comunicazione dei
contenuti e approcci di
trasferimento).
-
Allinea ed identifica i punti
d'integrazione per le
capacità, pianificazione
della forza lavoro, piani di
turnover e di competenze
nella struttura della Gestione
della Conoscenza.
-
Formula ed accorda il
piano di azione della
gestione della conoscenza
che meglio incorpora
la migliore tecnologia
disponibile del TI, sistemi
interni e processi.
-
Il gestore della conoscenza
può partecipare a
progetti complessi.
Se
la conoscenza deve essere
organizzata e gestita, la sua
verifica
deve essere fattibile. Un
Ingegnere della Conoscenza deve
essere in grado di riconoscere:
-
Cosa conosce
l'organizzazione
-
Cosa non conosce
l'organizzazione
-
Chi ha bisogno di sapere
cosa
-
Chi sa che cosa (e dove si
trova, all'interno o fuori
dell'organizzazione)
-
Acquisisce conoscenza la nostra
organizzazione
sistematicamente
all'esterno?
-
Creiamo conoscenza qui?
-
La conoscenza creata è stata
replicata ai posti necessari?
-
Misuriamo e assegniamo un
valore all'attivo cognitivo?
-
È "knowledge friendly"
il nostro contesto di
lavoro?
Le università e istituti
professionali ancora non
preparano professionisti
della conoscenza, soltanto
alcuni programmi di
formazione per le imprese
iniziano ad offrire questi
contenuti. Alcuni
professionisti di Risorse
Umane e dell'istruzione
pensano di poter forse occupare questi
posti, ma con le limitazioni
inevitabilmente imposte
dalla professione
originaria. |
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