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Brainstorming nelle organizzazioni

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Tutti i nostri corsi sono stati trasferiti alla Knowledge Management International University

Il termine brainstorming è considerato una parola comune nella lingua inglese, un termine generico per designare il pensiero creativo, slegato.


Il brainstorming funziona focalizzando un problema, e poi lasciando emergere - deliberatamente senza un ordine prestabilito - tante soluzioni originali quante sia possibile, spingendole quanto più lontano sia possibile.

Knowledge Master è il sistema ideale per fare brainstorming. Il brainstorming è il metodo più utilizzato per  la stimolazione della creatività e l'innovazione.

 

Il fondamento del brainstorming è la generazione di idee, in modo individuale o in gruppo, evitando di darne subito un giudizio di valore: la ricerca scientifica ha dimostrato che questo principio è altamente produttivo sia nello sforzo individuale che nel lavoro di gruppo.

 
In particolare nel brainstorming di gruppo, è opinione generale che i commenti degli altri partecipanti stimolino le idee di ognuno, in un sorta di reazione a catena delle idee.

Apprendimento collaborativo Certamente i gruppi non sono imprescindibili per stimolare il pensiero creativo. Anche da soli è possibile fare brainstorming. Inoltre, in un gruppo, dobbiamo ascoltare gli altri e forse utilizzare tempo per ripetere le nostre idee, prima di ricevere sufficiente attenzione dagli altri.

Un altro approccio interessante e produttivo è generare l’idea centrale da soli, e poi farla sviluppare da altri in diverse direzioni: di solito si ottiene più di quanto l’autore iniziale avrebbe potuto fare da solo.

È sempre possibile analizzare nuovamente i risultati di un brainstorming in un secondo gruppo (più ridotto o più specializzato del primo), per cercare le migliori soluzioni anche con altri strumenti - più convenzionali.

È essenziale che la fase di generazione delle idee sia separata dalla fase di giudizio del pensiero.

La fase di giudizio non è meno importante. La mappa di idee risultante dovrà essere studiata ed elaborata, annotando gli elementi, collegando informazione locale o in rete, e classificando i nodi fino a raggiungere uno stato valutato come accettabile, idoneo per trarre le necessarie conclusioni.

Alcune persone sono intuitive e flessibili, altre rigide e logiche. Il pensatore creativo può essere più produttivo nella fase iniziale del brainstorming, il pensatore critico nel valutare le possibilità realizzative.


In ogni caso, l'ambiente di lavoro ideale per l’attività cognitiva è innanzitutto un ambiente di elaborazione della conoscenza, meglio quando si avvale opportunamente di un computer.


Knowledge Master
è un dispositivo sistemico globale, ideale per il brainstorming perché consente di creare e gestire con immediatezza e semplicità le risorse cognitive:
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Il tipo di mappa più conveniente per la fase iniziale della sessione di brainstorming è la mappa mentale; l'utente può iniziare la mappa mentale da zero o scegliere il modello di mappa mentale, già pronto in Knowledge Master. Basta sostituire i nomi convenzionali e completare.

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Svolgere una sessione di brainstorming con Knowledge Master è molto semplice: il sistema permette con semplicità e senza sforzo di inserire gli elementi cognitivi del brainstorming nella mappa, e subito collegarli ai dati, perché l’informazione è tutta disponibile in ogni momento.

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È molto semplice inserire nuovi elementi cognitivi, sia nell'attività individuale sia di gruppo.

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Con Knowledge Master è possibile, già durante il brainstorming, l’associazione di metadati (la categorizzazione dell’informazione), la ricerca ed il reperimento di qualunque tipo di informazione nel sistema, ed è possibile anche l’accesso a qualunque risorsa nel WWW.

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Nella fase di giudizio e valutazione è possibile anche creare delle strutture simili a quelle delle reti semantiche, utilizzabili come strumenti di lavoro successivo.

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E’ possibile identificare brani di testo anche in grandi file, utilizzandoli come elementi del nostro sistema cognitivo.

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La possibilità di stratificare le mappe in livelli (o dimensioni) permette di considerare praticamente illimitato lo spazio disponibile per la rappresentazione grafica.

Quello che rende veramente utile l’attività di brainstorming è poter riuscire a capire e armonizzare gli elementi che rispondono alle classiche domande:
Chi, Come, Cosa, Perché, Quando, Dove.

 
Brainstorming Individuale o di Gruppo?

Il brainstorming può essere svolto efficacemente sia da singole persone che da gruppi, o da entrambi concorrentemente:
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Il brainstorming individuale tende a produrre un più ampio spettro di idee rispetto al brainstorming di gruppo, ma tende a non sviluppare le idee con la stessa efficienza, forse perché i singoli spesso rincorrono i problemi che non possono risolvere. Peraltro, i singoli possono esplorare meglio le idee, senza assilli di tempo, senza paura del criticismo e senza essere dominati da altri membri del gruppo.

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Il brainstorming di gruppo sviluppa le idee più profondamente ed effettivamente, perché le difficoltà che potrebbe incontrare una persona nello sviluppare un’idea, potrebbero essere superate facilmente utilizzando la creatività e l’esperienza di un altro. Il brainstorming di gruppo tende a produrre meno idee (perché il tempo si utilizza sviluppando le idee in profondità) e può portare alla repressione delle persone creative ma discrete da parte delle più chiassose e invadenti.

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Il brainstorming di gruppo e individuale possono essere combinati, per esempio definendo il problema individualmente, e dopo lasciando al gruppo il compito di arrivare ad un ampio raggio di soluzioni, possibilmente superficiali. Queste soluzioni possono essere migliorate e sviluppate col brainstorming individuale, da parte degli specialisti delle singole materie.

 

 
 

Ecco le semplici regole per far funzionare al meglio il brainstorming di gruppo:

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Qualcuno deve essere incaricato di controllare la sessione, di definire molto chiaramente sin dall’inizio il problema da risolvere e gli obiettivi che si devono raggiungere, e deve mantenere la sessione in questo ambito. Non porre limiti predefiniti alla discussione del problema. Questa funzione viene spesso affidata ad un consulente esterno.

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Il leader codifica nella mappa i contributi dei partecipanti.

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Questa persona deve incoraggiare un atteggiamento entusiasta e privo di senso critico nel gruppo e stimolare la partecipazione di tutti i membri del gruppo. È opportuno specificare la durata della sessione, e nessun filone di pensiero dovrà essere seguito per troppo tempo. Occorre mantenere il brainstorming aderente all’oggetto, e cercare di indirizzare la sessione verso le soluzioni pratiche.

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I partecipanti al processo di brainstorming dovrebbero provenire dalle discipline più svariate, con un ampio spettro di esperienze, per ottenere molte idee più creative nella sessione.

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Si deve stimolare il gruppo a fare il brainstorming nel modo più informale e divertente, portando tutte le idee possibili, da quelle solidamente pratiche a quelle apparentemente irrealizzabili, creando un ambiente nel quale la creatività è apprezzata. Tutte le idee saranno accettate e registrate.

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Le idee non debbono essere criticate né valutate durante la sessione di brainstorming. Il criticismo può inibire qualche membro del gruppo nel proporre le proprie idee. Questo soffoca la creatività e rende inefficiente il brainstorming, bloccando il libero svolgimento di una buona sessione. È molto più facile scartare alla fine le idee meno valide, che riuscire ad averne di più. (Ma non è una perdita di tempo? No, se queste idee, apparentemente irrealizzabili o strane, stimolano in altri membri del gruppo altre idee più originali o innovative…).

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È opportuno incoraggiare i partecipanti a costruire sulle idee degli altri, a cercare combinazioni, abbellimenti, e miglioramenti.

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I membri del gruppo non dovrebbero soltanto apportare nuove idee nella sessione, possono anche prendere spunto da altri gruppi con altri approcci e svilupparli.

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Un altro approccio è far sviluppare da un gruppo un'idea centrale generata da un singolo, in diverse direzioni, più di quanto l’autore originale da solo avrebbe potuto fare.

 


Alla fine, il compito di organizzare efficacemente ed efficientemente l’informazione, compete individualmente quasi ad ognuno, nelle organizzazioni che gestiscono intensamente l'informazione.


Per questo è importante adottare subito gli strumenti e le tecniche più efficaci e produttive.

 

Tutti sono d’accordo che il brainstorming svolto con il computer (sia individualmente che in gruppo) è il più produttivo.

Utilizzare Knowledge Master è la soluzione più moderna ed efficace perché unisce grande potenza tecnica ad una semplicità d'uso intuitiva.

Obiettivi del brainstorming:
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Concentrare l’attenzione dei partecipanti su un topico particolare alla volta.

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Far emergere una grande quantità di idee.

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L'integrazione del modelli mentali nel pensiero collettivo.

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Stimolare i partecipanti a mettersi in gioco, esprimendo le loro idee e opinioni.

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Introdurre la pratica del brainstorming individuale prima di iniziare un'attività.

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Dare ai partecipanti l’opportunità di condividere le idee ed espandere la loro conoscenza, costruendo sulle idee degli altri.

Procedura:
È sempre consigliabile iniziare il brainstorming creando una mappa mentale in Knowledge Master (anche dal modello che già esiste).
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Introdurre il topico o porre la domanda.

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Chiedere ai partecipanti di intervenire a turno, esprimendo idee e possibili risposte.

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Stimolare tutti i partecipanti a partecipare.

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Scrivere le proposte, parole o frasi nella mappa.

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Evidenziare la ricchezza di idee o soluzioni.

Consigli:
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Creare un ambiente amichevole e positivo.

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Enfatizzare che la meta da raggiungere è avere una grande quantità di idee.

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Scoraggiare i commenti valutativi o critici.

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Incoraggiare e dare opportunità di esprimersi a tutti.

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Chiarire sin dall’inizio l’importanza di ascoltare le idee degli altri.

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Aggiornare al computer e modellare costantemente- durante la sessione - la mappa che contiene il lavoro del gruppo, e alla fine stampare la mappa per tutti i partecipanti.

Adattamenti e applicazioni:

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Utilizzare come risorsa eventuale le liste di controllo di KM.

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Utilizzare mappe già elaborate da brainstorming precedenti.

Alcune regole e consiglio per un miglior brainstorming in un'organizzazione:

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Parlare per tutti ("per il centro"), non per persone specifiche.

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Ascolti! 

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Posporre le opinioni.

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Sospendere le certezze.

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Approfondire sulle supposizioni.

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Ascolti se stesso (quando parla e quando pensa).

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Bilanciare i dubbi sugli altri (mente aperta) e le certezze sulle proprie opinioni.

 

Brainstorming, pensiero generativo e modelli mentali:

Il pensiero generativo è pensiero reale, originale, richiede una discontinuità del proprio pensiero. De Bono lo chiama pensiero laterale, opposto al pensiero verticale (o lineare). Quando si tratta di pensiero generativo, non ci si fa riferimento alla soluzione del problema, se no a cercare di precisare il problema da risolvere, a focalizzare sull'importante.

Un aspetto da considerare anche nelle sessioni di brainstorming, tanto nella loro ragione di essere quanto a motivazioni, è che le organizzazioni sono sistemi politici, nei quali le persone (individualmente o in gruppi) cercano di prendere e mantenere il controllo delle risorse col proposito di raggiungere le proprie mete o garantire i propri interessi.

Uno dei risultati del brainstorming, è l'integrazione del pensiero collettivo e i "modelli mentali*.

Modello mentale. La concezione che ha l'individuo su se stesso, sugli altri, del suo contesto e delle cose con le quali interagisce. I modelli mentali sono interpretazioni, più che analisi obiettive del mondo reale. Per esempio, la lingua ha un ruolo nella generazione attiva del significato da parte del ricevente, che travalica la traduzione obiettiva, di filtro tra la realtà obiettiva e la cognizione. I modelli mentali sono, in conseguenza, interpretazioni individuali, più che rappresentazioni obiettive, sono analogie. I modelli mentali evolvono con l'esperienza e l’apprendimento. Anche il "rumore" (effetti che impediscono o limitano la produzione e comprensione nella comunicazione) dipende delle differenze tra i modelli mentali del mittente e ricevente.

* Dal libro "Insegnare e apprendere con le mappe concettuali". Hernandez Forte, Immedia Editore, Milano. 2003.

 

 

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